L’inizio delle attività è sempre un bel momento: si apre la segreteria, si incontrano persone nuove, magari si ritrovano persone che si erano conosciute in altre occasioni, si programmano le attivitèà del quadrimestre, talvolta, come quest’anno, anche la sede del Centro si rinnova (tinteggiatura, pavimenti, tende). C’è un grande fermento, una grande energia che circola.
Quale occasione migliore, allora, per parlare un po’ dello Yoga, per introdurre questa antichissima pratica che vanta, si dice, più di cinquemila anni. Sì, da cinquemila anni viene trasmessa, dapprima in India, per poi diffondersi, abbastanza recentemente ma rapidamente in tutto il mondo. Migliaia di anni, di maestri di discepoli si sono succeduti in un continuum che non è solo fisico, ma anche emotivo, energetico, mentale, come se in ogni nuova persona che inizia a fare yoga si trasmettesse, goccia dopo goccia, questa meravigliosa eredità. Ognuno di noi che si avvicina allo Yoga e lo pratica porta avanti questa tradizione, il suo nucleo essenziale. Dopo un po’ di tempo che si pratica, lo si può percepire, ci si immerge in un flusso, si diventa goccia di un fiume (che prima era sorgente e poi diviene mare).
Poter trasmettere lo Yoga, per noi, è un dono che si fa ad altri e contemporaneamente a se stessi ed è per questo che oggi parliamo di Yoga: perché Yoga significa unione.
Lo Yoga può essere definito come una pratica che ha come scopo lo sviluppo armonico dell’essere umano.
L’Hata Yoga, che pratichiamo al Centro Sattva, è uno Yoga fisico, perché consiste in esercizi che coinvolgono il corpo (ed anche le emozioni e la mente), ma dove il corpo diviene strumento di consapevolezza ovvero di conoscenza della nostra vera natura. Il percorso comprende quindi le Asana, delle posizioni o una serie di movimenti tra loro concatenati, che mantengono il corpo sano ed elastico; ma anche il Pranayama, esercizi di respirazione che consentono di controllare l’energia che permea e tiene in vita il nostro corpo; e Dharana, la concentrazione mentale, che si pratica nella posizione del Loto o, inizialmente, a gambe incrociate, e che permette in modo graduale di liberare la mente dai pensieri e dalle preoccupazioni che la affollano, di quietarla, per consentirci di contattare la nostra vera natura. Asana, Pranayama e Dharana vengono insegnati con gradualità in un ambiente dove la quiete e la concentrazione favoriscono l’apprendimento, l’ascolto e lo scambio, con se stessi e con gli altri, permettendo al nostro Yoga di maturare e di svelare tutta la sua bellezza ed il suo profumo. Come un fiore che unisce la terra al cielo, lo Yoga ci permette di unire le varie parti di noi.
Perché Yoga è unione.