Era autunno avanzato; ma il calore degli ultimi giorni mi aveva fatto percepire la compresenza degli elementi, del freddo e del caldo, del buio e della luce, delle polarità.
Già, perché tendiamo ad assolutizzare, a sentire solo il freddo o solo il caldo, a vivere sempre in una condizione di alternanza, a scinderci negli opposti: raga e dvesa – attrazione e repulsione- secondo lo yoga.
Raramente accogliamo entrambi, operiamo una sintesi. Sono quelli i momenti in cui ci sentiamo riappacificati, gioiosi, felici. Perché? Perché finalmente abbandoniamo le armi, ci spogliamo dei nostri istinti, volgiamo lo sguardo verso l’alto.
Siamo sempre guerrieri, ma guerrieri di luce.
C’è una bellissima posizione di Yoga che prende il nome di Guerriero (Virabhadrasana); come molte posizioni anche questa è speculare, viene eseguita su due lati. Parto da un punto, il centro, mi piego a sinistra, poi a destra e dunque ritorno al centro, ma avendo vissuto le due polarità, avendole sintetizzate. Questo vale anche per altre posizioni yoga, ma la peculiarità del Guerriero è che il corpo stesso si plasma, le braccia si uniscono, si fondono quasi in una lancia che punta diritto verso il cielo, la luna, il sole; la loro energia viene assorbita, donandoci vigore e capacità di perseguire l’obbiettivo giusto, che non è un altro essere umano, ma la nostra evoluzione. La nostra lancia di luce è rivolta verso l’alto.
Così quelle tiepide giornate autunnali si sono trasformate in un caldo abbraccio, che ha rievocato sensazioni ed ha aperto lo sguardo ad un universo solo parzialmente esplorato; ad una dimensione in cui il personale si incontra con l’universale, dove tutto è sospeso, ma vivo e vitale. Resta oggi il profumo dell’infinito.
Francesca
Cosa mi ispira l’articolo di Francesca: forza e dolcezza si compenetrano in questa posizione dove la stabilità della parte inferiore del corpo (la terra) permette alla parte superiore di proiettarsi verso l’alto (il cielo) mentre il capo si abbandona all’indietro e volge lo sguardo all’Infinito. Anche qui due polarità funzionali una all’altra si fondono armonicamente. Quando ciò accade si ha la sensazione di realizzare ciò che lo Yoga si propone. Ileana
Bello Francesca! Partire dal centro … tornare al centro.
Flavio