L’ attività, dicevamo, non si ferma al Centro Sattva ed anzi culmina ogni anno, per chi ha maturato una certa esperienza, nel seminario estivo: 3 giorni in cui attraverso le pratiche, il contatto con la natura e soprattutto un distacco anche fisico dai luoghi e dalle abitudini del nostro quotidiano, cerchiamo, in gruppo e adeguatamente stimolati, di vivere con consapevolezza. L’esperienza, intensa, talvolta toccante, rappresenta metaforicamente la vetta di una montagna che si è cominciato a scalare molto tempo prima. Il livello di condivisione e di coesione che si crea, anche attraverso il lavoro di coppia e gli scambi continui tra i membri e chi guida il gruppo è il volano per addentrarsi in quella parte spesso sopita, in quella dimensione senza spazio e senza tempo, in quella vibrazione cui tutti aneliamo. Iniziare un seminario è salire su un vascello che approda a mete conosciute solo al nostro Essere. Il nostro racconto:
“Il seminario
Un vascello che scivola sopra il mare tra desiderio di cambiare e inerzia.
Un occhio sempre alla bussola: la nostra coscienza come Stella Polare.
Un equipaggio governa con cura questo strano vascello: le mani saldamente unite a sostenerci reciprocamente, gli occhi di ognuno rivolti alla meta.
Meta invisibile agli occhi comuni non è un segreto per quei naviganti orientati ad est.
Ognuno dei viaggiatori con la propria luce rischiara l’ombra del compagno accanto.
Sorprendente unità di intenti e rapidità di realizzazione. Forse la terra ancora non la scorgiamo, ma sappiamo che non può essere lontana. Se ne sente il profumo e se ne intravedono indizi inequivocabili: gabbiani in cielo gridano la loro libertà.
Affacciandosi sulla superficie liscia del mare, reso tale dagli sforzi di ognuno di calmare la propria mente, possono intravedere la loro vera forma e, in questo modo, avvicinarsi alla meta.
Le onde, il vento, le stelle: le forze della natura che aiutano la barca ad andare avanti e i marinai a navigare verso la meta ancora sconosciuta, ma è appena là dietro l’orizzonte.
Ognuno di noi timoniere e vedetta, cambusiere e mozzo, tutti rivolti con sguardo sicuro e pacato alla Meta.
La prua rivolta a est l’arca naviga attratta da misteriosa forza. L’unione dei cuori dei naviganti crea una brezza che gonfia la vela.
Come una grande arca che porta dentro di se i semi del futuro.”
Francesca, Andrea, Luciana, Ileana, Stefano, Carla, Lorenza, Maria, Alvise, Flavio, Andrea